“LE PAROLE DEL SILENZIO”. Capitolo XXIX

 

 

                                                                                                                                                                       by aquarius

 
 

 

 

 

((se vi va, provate a leggerlo ascoltando il brano del video)

 

CAPITOLO XXIX 

 “…..Pronto Juschtel?”;

“Ciao Franzi, come stai?”;

“….Io bene, e tu?”;

“Al solito”.

“…..Dì un pò ti sei dimenticato la strada di casa mia? Non è che oltre all’appendice, in ospedale ti hanno anche  fatto perdere la memoria?”;

 -Quanto sarebbe bello…..dimenticare tutto. Dimenticare te, Julia e quello che mi hai fatto!-

Sospirò pesantemente poi continuò: “Perchè mi dici questo?”;

“…..Perchè, vediamo un pò…. forse perchè è  una vita che non passi a trovarmi?”;

“Ho un mucchio di impegni e tu….beh, hai sempre tante cose da fare….”;

“….Tutte scuse!  Stamattina non hai nessun impegno. Perchè non vieni? Ci beviamo un caffè, e facciamo due chiacchiere. Ho bisogno di parlarti”;

“E di cosa?”;

“….Ne parleremo quando sarai qui, ok?”;

“D’accordo. Dopo che mi avranno tolto i punti passo da te” disse con aria seccata.

“….A dopo fratellino”.

Gustav riattaccò il telefono; prese le chiavi della nuova auto e uscì di casa.

Chissà di cosa voleva parlargli….. sicuramente gli avrebbe fatto una paternale sul fatto che stava mangiando troppo, che aveva preso troppi chili e che la vita smodata che stava conducendo,non era adatta lui.

Già poteva sentirla…..

-troppo cibo! troppo fumo! troppe birre!-

neanche fosse il suo dottore!

Faceva in fretta a parlare lei ….non poteva sapere come si sentiva, non poteva sapere, quanto Julia lo avesse ferito, tradendo il suo amore e la sua fiducia.

Cosa poteva saperne del senso di vuoto e dello stato di abbandono in cui si trovava e quanto rumore, facessero ancora nel suo cuore i suoi ricordi.

– Perchè? Perchè mi hai fatto questo? Io ti amavo più della mia stessa vita e tu mi hai ripagato in questo modo….

se solo avessi tentato di spiegarmi, se solo ti avessi guardata negli occhi avrei capito…e invece niente.

Silenzio.

 In tutti questi mesi solo un triste e doloroso silenzio, un silenzio colpevole che non lascia adito a nessuna giustificazione…. sei letteralmente sparita.

Già, ti eri divertita abbastanza con questo giocattolo: eri stufa, e te ne sei presa uno nuovo ed io, stupido che non ho mai capito niente. 

Che  diavolo pensavo?….che saresti rimasta con me per sempre?

Accidenti Julia, io ci ho creduto…..ci ho creduto sul serio!-

  

Attraversò la città e raggiunse l’ospedale.

Appena arrivato, strinse la mano al chirurgo che l’aveva operato d’urgenza quella notte.

 Aveva dei dolori lancinanti all’addome: la sua appendice era talmente infiammata che avevano dovuto toglierla immediatamente.

“Allora mi faccia vedere un pò questa ferita”.

Gustav si tolse la camicia e si sdraiò sul lettino.

“Bene, è perfettamente asciutta. Adesso le tolgo i punti; ci vorranno pochi minuti”.

Gustav era indifferente a tutto quello che gli succedeva intorno.

La sua testa era altrove.

“Sta seguendo la dieta che le ho dato?”;

“Si” rispose quasi annoiato di sentirsi ripetere sempre la stessa domanda.

“Non mi sembra molto convinto. Devo ricordarle quello che sta rischiando Signor Schäfer?”.

“Non è necessario; lo so perfettamente” disse in tono arrogante.

“Bene” continuò il medico.

Si infilò un paio di guanti e prese un paio di forbici sterili.

Tagliò i punti e li tolse via con una pinzetta; poi disinfettò la ferita e la coprì con una medicazione.

“Fatto”.

“Ok, grazie”.

Si rialzò e si rivestì in fretta, quel luogo era opprimente; voleva solo andarsene e il più presto possibile. 

Mezz’ora più tardi, era fermo sotto casa di Franzi: sentiva il petto schiacciato come sotto un enorme macigno.

Deliberatamente aveva evitato di andarci……troppe cose da dimenticare.

Il ricordo dei momenti passati con lei, lo perseguitava e non gli dava pace.

L’unico sollievo era uscire di sera con i suoi amici e bere, bere fino allo sfinimento, fino a farsi annebbiare il cervello, fino a dimenticarsi di sè stesso, di lei, del suo viso, dei suoi capelli, del suo odore…del suo corpo.

Respirò profondamente e scese dall’auto.

Suonò  e Franzi lo fece salire.

“Hei, Juschtel, che bello vederti” e lo strinse forte.

“Come stai?”;

“meglio; mi hanno tolto i punti”.

“Hai sentito dolore?”;

“No, per niente”.

Si accomodarono in salotto.

 Franzi lo vide evitare il suo sguardo. Cercò di metterlo a suo agio ma sembrava comunque teso e nervoso.

“Gustav, in cucina c’è dello Strudel e il caffè l’ho appena fatto; serviti pure io intanto vado a farmi una doccia ok?”;

“Ok”.

Si sporse in avanti e prese il telecomando della tv sul tavolino  e con uno zapping rapido cercò i canali sportivi.

Franzi lo guardava preoccupata.

Era così apatico, indolente….dove era sparito il ragazzo dolce e un pò timido? Davanti a sè c’era solo l’ombra di quello che era.

Scuotendo la testa raggiunse il bagno e si infilò sotto la doccia.

Dopo un’occhiata veloce, Gustav si alzò per andare in cucina e prendersi una tazza di caffè.

Percorse il corridoio e arrivò davanti alla stanza dove lui e Julia avevano scattato le foto.

Erano stati felici lì ….

Si fermò fuori dalla porta, indeciso se entrare oppure no.

La testa gli diceva di tirare dritto ma, il cuore lo fermò.

Accese la luce ed entrò.

Si guardò intorno mestamente.

Ripensò a quella splendida sera e a quella notte passata ad amarsi stretti l’uno all’altra…..

Lei lo amava ne era certo…o forse era troppo innamorato, troppo cieco per capire che lo stava solo prendendo in giro.

Maledizione! perchè faceva così male?

Perchè sentiva ancora dentro di sè quell’assurdo dolore che  lo soffocava lentamente?

Gli mancava, era questa la verità.

Nonostante tutto, gli mancava; tanto.  Troppo!

 

Stava per andarsene  quando qualcosa attirò la sua attenzione: sulla  scrivania di Franzi, notò una busta piuttosto grande e sopra c’era scritto il suo nome.

Si avvicinò e la prese.

– Che strano….- la guardò con attenzione: sulla busta non c’era scritto niente altro.

L’aprì con cura e quando vide cosa conteneva il cuore perse qualche battito.

Con mani tremanti estrasse il contenuto: erano le foto che avevano scattato quella sera.

Trattenne il respiro mentre una dopo l’altra, lentamente, scorrevano davanti ai suoi occhi  i loro volti sorridenti, le loro espressioni felici, i loro sguardi innamorati.

 Com’era bella!

Gli occhi si incresparono e in mezzo alla fronte comparvero due grosse pieghe.

Ad un tratto, qualcosa cadde in terra.

 Si chinò a guardare: sul pavimento risplendeva il piccolo ciondolo a forma di cuore che lui le aveva regalato.

Lo raccolse e lo strinse forte tra le mani.

 Che ci faceva lì? E come mai ce l’aveva Franzi?

Istintivamente se lo portò alle labbra e, ingenuamente sperava di sentire su di esso ancora il suo profumo.

Gli occhi si velarono appena mentre un grosso sospiro gli sfuggì dalle labbra.

La testa era affollata di domande ma, le risposte non tardarono ad arrivare.

In mezzo alle foto, c’era un  foglio piegato.

Lo aprì e spalancò gli occhi per la sorpresa quando si accorse che la calligrafia era quella di Julia.

Deglutì a vuoto un paio di volte prima di cominciare a leggere:

  

Mio caro Gustav,

ma forse non dovrei più dire mio ; ancora non mi sembra vero che tra noi sia tutto finito.

Vorrei dirti tante cose e non so da dove cominciare, così per l’ultima volta entro nella tua vita,

in punta di piedi, senza fare troppo rumore e soprattutto sperando di non farti ancora del male.

Non posso andarmene senza dirti nulla, senza tentare di spiegarti.

So che la scena a cui hai assistito ti ha ferito;

so di averti spezzato il cuore, te l’ho letto negli occhi, in quel tuo sguardo così carico di delusione e di disprezzo ma so anche quanto sei orgoglioso ed ostinato.

In ospedale ho cercato in tutti i modi di dirti che era stato un malinteso, un terribile equivoco

tu, però, non hai voluto vedermi.

Se solo potessi tornare indietro…..

questo silenzio tra noi, mi accusa ingiustamente perchè

ti giuro Gustav, io non ti ho mai ingannato;

mai.

Quando ho detto di amarti era la verità,

tu sei stato l’unico vero amore della mia vita.

Il mio destino, tuttavia, è stato ancora una volta spietato:

finisco sempre col perdere chi amo e così, ho perso anche te.

Un’ultima cosa.

Prima di andare via, devo restituirti il tuo cuore.

La parte più bella di te, ormai , non mi appartiene più.

Separarmene mi dilania l’anima perchè

è l’ultimo filo che ancora mi lega a te.

So di non averne il diritto ma te lo chiedo ugualmente:

ti prego, non gettarlo via, ma donalo ad una persona speciale che

sappia apprezzare l’uomo gentile e meraviglioso che sei

e che ti ami tanto quanto ti amo io.

Mi  manchi immensamente e non oso immaginare come sarà la mia vita d’ora in poi.

Dovrò imparare a fare a meno di te e questo mi farà morire

ma sopravvivere, sarà peggio che morire.

Sii felice, dolce amore.

  Addio

Julia

Chiuse gli occhi lottando disperatamente contro quel nodo che gli stringeva la gola e gli impediva anche di respirare.

Serrò le mascelle e appoggiò la testa contro la parete.

Strinse forte il pugno e con violenza lo rivolse contro il muro.

Il dolore che aveva dentro sovrastava quello che si era appena procurato.

Con la mano dolorante, uscì velocemente da quella stanza e cercò sua sorella.

“Franzi, Franzi vieni fuori subito”;

“Gustav sono svestita, sono appena uscita dalla doccia…”
“Vieni fuori, subito ho bisogno di parlarti”;

“un attimo, che fretta c’è?”;

“Franzi o vieni fuori di lì o butto giù la porta”.

“Arrivo” ma che diavolo stava succedendo? Non aveva mai sentito suo fratello così alterato.

Si strinse nell’accappatoio e ancora gocciolante aprì la porta.

Sollevò lo sguardo su di lui: era stravolto.

Il volto pallido e tirato, gli occhi lucidi, le labbra strette in una smorfia, il respiro accellerato e la mano che gli sanguinava.

“Gustav…..che-che è successo?”;

“Quando hai visto Julia”;

“Julia?”;

“Rispondimi per favore. Quando hai visto Julia?”

“Qualche mese fa credo, perchè?” poi guardando la busta che teneva stretta tra le mani capì.

Raggiunse il salotto seguita da Gustav; si sedette su una poltrona con l’aria grave.

“Era questo, il motivo per cui ti ho chiesto di venire; dovevo consegnarti quella lettera.

E’ venuta qui, una sera; mi ha promesso che dopo sarebbe sparita e che non ti avrebbe più cercato”.

“Come stava?”;

“Soffriva, tanto. Non sembrava nemmeno più lei. Mi ha fatto tanta pena sai? Per questo ho accettato di consegnarti quella busta. Prima di andare via, con molta discrezione mi ha chiesto di te. Voleva sapere se stavi bene”.

“Dimmi la verità Franzi, il giorno che ho avuto l’incidente lei è venuta in ospedale?”;

“Si.  Era fuori di sè, piangeva, era spaventata e in ansia per te. Continuava a ripetere che era tutto un equivoco un malinteso e che se ti avesse parlato tutto si sarebbe chiarito. Mi ha supplicato di farla entrare nella tua camera, ma tu mi avevi detto che non volevi vedere nessuno. Lei ha insistito tanto, così sono entrata dicendoti che c’era qualcuno per te….”;

e mentre Franzi finiva di raccontare, davanti ai suoi occhi si ripresentò quella scena e si rivide seduto sul letto, con le spalle alla porta mentre le rispondeva: “non hai capito quello che ho detto? Non voglio vedere nessuno!”.

Quelle parole, adesso, gli risuonavano forte in testa.

Con una mano si coprì gli occhi.

Lei era andata a cercarlo, voleva spiegare: forse c’era un motivo, forse non era come aveva pensato. L’aveva accusata e cancellata dalla sua vita, senza darle nemmeno l’opportunità di difendersi e tutto a causa del suo maledettissimo orgoglio.

“Gustav, devo medicarti la mano”;le parole di Franzi lo riportarono alla realtà.

“Cosa? No, non è niente, non preoccuparti.”

Come una furia, aprì la porta e si scaraventò giù per le scale.

“Gustav, Gustav! Dove stai andando?”;

la voce di Franzi lo raggiunse  ma non rispose.

Doveva correre da Julia, doveva parlarle, doveva guardarla negli occhi e sentire dalla sua bocca la verità.

Salì in auto e schiacciò l’accelleratore a tavoletta.

Non badò ai limiti e ai divieti, non rispettò i semafori e per un soffio non investì un pedone che stava attraversando.

I freni stridettero sull’asfalto nero quando arrivò sotto casa sua.

Scese dall’auto e si accorse che la mano continuava a sanguinare.

Prese il fazzoletto immacolato dalla tasca e lo legò stretto intorno alla ferita.

Raggiunse l’ingresso e fortunatamente il portoncino era aperto; salì i gradini quattro alla volta e finalmente arrivò alla porta della sua casa.

Bussò insistentemente ma visto che nessuno rispondeva, cominciò a colpirla con la mano.

“Julia, Julia aprimi, sono Gustav. Julia ti prego dobbiamo parlare, aprimi!”.

Un uomo mezzo assonnato venne ad aprire la porta.

“Si può sapere che cavolo vuoi?” disse visibilmente infastidito;

 “Dov’è Julia?”;

“E chi sarebbe questa Julia?”;

“Julia? Julia vieni fuori!”;

“Tu devi essere matto! qui non c’è nessuna Julia”;

“Non è possibile! Questa è casa sua!” con poca grazia scansò l’uomo  e si precipitò dentro.

“Hei ma che…”
“Julia, Julia dove sei?” percorse a passi lunghi il piccolo corridoio e raggiunse il salotto.

I mobili erano sempre gli stessi ma le sue cose non c’erano più. Non c’erano le loro foto appese alle pareti, non c’erano i suoi pelouches in giro per la casa, non c’era il suo profumo.

Come un pazzo vagava per le stanze ma lei non c’era più. Lei non era più lì.

“Se non te ne vai immediatamente chiamo la polizia hai capito?”;

Gustav non lo guardò neanche, un mucchio di pensieri si agitava nella sua testa.

 Sembrava un automa.

Uscì dall’appartamento con un solo pensiero:la profumeria del centro commerciale.

Arrivò lì in piena ora di punta, girò un paio di volte alla ricerca di un parcheggio alla fine mollò l’auto aperta davanti all’ingresso con le chiavi ancora inserite nel quadro.

Incurante della gente che lo guardava, attraversò la galleria principale salì su fino alla profumeria.

Si guardò intorno ma lei non c’era.

Fermò una commessa e le chiese dove potesse trovarla.

“E chi è Julia? Mi scusi ma io non la conosco”;

“Lavora qui, come commessa; è piccolina e bionda…”;

una voce maschile alle sue spalle lo interruppe bruscamente.

“Non lavora più qui, se n’è andata qualche mese fa”;

Gustav si voltò di scatto e lo vide: l’uomo che aveva baciato Julia era difronte a lui.

Sorrideva beffardo e lo squadrava dalla testa ai piedi con aria di sfida e allo stesso tempo di presa in giro.

Gustav trattenne a stento l’impulso di afferrarlo per la camicia, scaraventarlo contro un muro e spaccargli la faccia.

“Dov’è andata?”;

Sebastian continuava a sorridere provocatoriamente: per mesi si era logorato nel tentativo di capire di chi si fosse innamorata Julia e ora, vedendolo da vicino, non era affatto come se lo immaginava.

Uno sfigato basso e tarchiato che era diventato famoso vendendo dischi insieme a quegli altri tre poveri falliti!

Quanto era caduta in basso!

Sicuramente si era messa con lui solo per i suoi soldi! Non poteva essere altrimenti: non poteva certo essersi innamorata di quel perdente quando lui era cento volte meglio!

“Non lo so e anche se lo sapessi non te lo direi”; disse con un sorrisino da far saltare i nervi a chiunque.

Accecato dalla rabbia e dalla frustrazione sferrò un pugno, colpendolo con forza sul viso.

L’urto fu così violento che Sebastian finì a terra, stordito e col naso sanguinante.

“Questo è per aver baciato la mia ragazza!” e usci’ di corsa dal negozio.

-Julia dove sei? Dove sei finita?-

Non sapeva più dove cercarla. Lo sconforto e la disperazione si stavano impadronendo di lui.

Continuava a pensare a dove potesse essere andata quando improvvisamente:

Karin!

Si, Karin; lei era la soluzione, lei doveva sicuramente sapere dove si trovasse.

Mescolandosi tra la folla del centro commerciale, si recò nel reparto audio-video e la vide.

Era lì che mostrava un televisore ad alcuni clienti.

La raggiunse e ancora col fiato grosso la chiamò.

“Karin..”;

Sentendo la sua voce, lo riconobbe subito ed un brivido le corse lungo la schiena.

Si voltò e lo vide: aveva l’aria distrutta e angosciata anche se una piccola speranza ancora brillava nei suoi occhi; una speranza che lei stava per distruggere.

Lo sapeva, lo sapeva che prima o poi sarebbe andato a cercarla.

“Mi scusate un attimo?” disse rivolta ai clienti; “Torno subito”.

Fece qualche passo e si avvicinò a Gustav.

“Karin, ti prego; solo tu puoi aiutarmi. Dov’è Julia?”;

Lei non rispose e abbassò lo sguardo.

La prese per le braccia e la scosse leggermente: “Per l’amor del cielo Karin, guardami!”;

Karin sollevò lo sguardo ma aveva gli occhi velati di lacrime.

“Ti prego dimmi dov’è Julia”.

Due grosse lacrime le rigarono il volto e Gustav si domandava il perchè.

“E’…è troppo tardi”.

“Che significa è troppo tardi?”; chiese perplesso.

“E’ partita” disse tutto d’un fiato.

Gustav spalancò gli occhi, incredulo.

” Se n’è andata via Gustav e non tornerà!”

                                                       ……………… continua

 

5 commenti su ““LE PAROLE DEL SILENZIO”. Capitolo XXIX

  1. Tesoro ho letto entrambi i capitoli,il 28 ed il 29,e mi è quasi venuto da piangere. Vorrei strozzarti per questo lo sai? xD
    Comunque tesoro,non ci sono parole per descrivere quanto siano spettacolari questi capitoli,sono bellissimi e così…vivi nonostante il dolore che li travolge…
    È così straziante vedere Julia e Gustav in quello stato. Julia che prende una decisione che le cambierà la vita scegliendo di andare in Italia per non vedere l’uomo che ama al fianco di un’altra,per non vedere con i suoi occhi quell’amore che lui prima le aveva donato e che in futuro lui avrebbe donato a qualcun’altra;lei che fugge in Italia per non vedere davvero la fine di quell’amore che le aveva cambiato la vita illuminando finalmente quel tunnel in cui era precipitata per motivi ancora ignoti. È stato difficile vivere la scena della separazione di due amiche unite da una vera amicizia ed ora anche da un grande segreto.
    Franzi che sembra rivalutare Julia quando percepisce il dolore che lei prova che è così profondo da essere tangibile.
    Ed infine c’è Gustav…la persona che più di tutti non riesce a darsi pace e continua a tormentarsi con domande che,pensa,non avranno mai una risposta. Continua a torturarsi sia fisicamente che psicologicamente,si lascia vincere dal dolore e si consola col cibo,con l’alcool e col fumo rischiando di rovinare la sua vita.
    Ma in fondo,cosa potrebbe importargli di cosa rischia se si sente morto nell’anima,ferito da quell’amore in cui aveva creduto e dato se stesso?
    Vive in quello stato apatico,da automa,e lascia che il mondo abbia il sopravvento su di lui senza reagire. Ed infine,quando trova la lettera e la collana di Julia…È stato così straziante… La sua urgenza di sentire ancora il profumo della sua pelle è così forte ma mai come la presa che attanaglia il suo cuore nel momento stesso in cui legge quelle parole di addio. Quelle parole risvegliano in lui una nuova speranza che lo spinge a correre da lei,dalla donna che ama e che più lo ha ferito;corre da lei fregandosene di tutto,dai pericoli stradali al nuovo inquilino della casa,fino a Sebastian (a proposito,quel pugno gli sta bene). Infine corre da Karin nella speranza di sapere dove sia Julia ma sente il mondo crollargli addosso quando la ragazza gli dice che lei è partita e che non sarebbe più tornata.
    Davvero tesoro,sono dei capitoli bellissimi,molto struggenti e tristi;sono così curiosa di sapere cosa succederà tra di loro e cosa nasconde veramente Julia.
    Bravissima tesoro,tanti complimenti davvero,mi hai lasciato senza parole ma con una grande emozione… Sei strepitosa. Attendo con ansia gli ultimi capitoli. Ti voglio tanto bene bacio 🙂

  2. Allooooooora.
    Molto bene, finalmente Gustav sembra aver riacquistato un po’ di ragione…
    …ma poveri, questi due ragazzi. Quella fuga in Italia non ci voleva proprio, Julia…

    E’ bellissimo, Fra, veramente. Mi piace molto, è una delle più belle FF che abbia mai letto, per non dire LA PIU’ BELLA.

    La considerazione di Sebastian su Gustav e i Tokio Hotel? Ti dico solo che dopo aver letto quello che hai scritto mi è venuta voglia di lanciare quell’idiota rovinastorie!
    E il pugno di Gustav?!?!? *Indossa un completino da Cheerleader, tira fuori le Vuvuzelas e i pompom* GUSTAV-GUSTAV-GUSTAV-GUSTAV! *A*

    Come stai tesoro? Il rientro a scuola com’è stato? Per me a dir poco tragico. D:

    CI sentiamo presto, un bacione!
    Ali

  3. Fraaaa….si lo so ho combinato un gran casino con quei due ma mi serviva qualcosa di…esilarante..quindi..la mia mente malata si è espressa…
    grazie mille per il commento..sei sempre tanto gentile!!
    Comunque io non so cosa dire..questo capitolo è bellissimooo *.*
    io sto come sempre..e ci credo che tu sia presa da tutto…
    poi ti dico che…boh che ti ho stanata su FB..xD
    un bacione
    ti voglio bene

  4. Oh Tesoroo *-*
    sei sempre più fantastica. c’è ho pianto peggio di quello precedento e ti posso garantire che ho quasi allagato casa
    oddioo è cosi intenso questo capitolo che tra poco mi scoppiera il cuore, da questa forte emozione non ci posso
    davvero credere, di aver provato delle emozioni cosi forti, cosi vere e incredibile come mi arrivi con una semplice
    frase ma è come che senta la tua passione, come ci tieni cosi tanto a tutte le tua fan fiction che le sento tutte le
    emozioni che vuoi descrivere, ci riesci cosi bene che, mi stupisco ogni volta della tua bravura, se qeste tue storie
    fosserò dei libri starei giorni e giorni a rileggerli tutti da capo, che poi molte volte prima di andare a dormire
    mi piace rileggerle tutte, ripensando alla prima volta che ho letto stai zitto e baciami, ogni volta che leggo
    qualcosa di tuo e come la prima rimango sempre più affascionata e sempre con la voglia di leggere ancora.
    Anche se molte volte leggo dopo giorni e mi dispiavce che molte volte non sono riuscita a leggere subito ma
    ogni volta e semrpe un emozione il dover aspettare il capitolo successivo, la voglia di leggere come andrà avanti
    e semrpe più bell. In questo capitolo ho davvero dato libero sfogo alle lacrime, non sono riuscita a non trattenermi
    mi sembrava di avere Gustav davanti ai miei occhi che leggeva la sua lettera e non sai che tocco forte ho sentito
    al cuore e tutto cosi bello e triste allo stesso modo. Posso davvero dire che come ho pianto qui non ho mai pianto
    in assoluto *-* poi la musica e sempre più bella e toccante è perfetta per questa storia, per raccontare Gustav e Julia
    Vedere Gustav ridotto cosi fa ancora più male, vedere che lui crede che lei abbia fatto questo fa male, sapere che
    non sa la verita su nulla, fa davvero male, quando parla con Franzi che lo chiama e lui alla parole dimenticare pensa
    a quanto vorrebbe dimenticare tutto, dimenticare Julia e il dolore che prova per quello che ha fatto, c’è che colpo a
    cuore sentirgli pensare questo, sia perche soffre davvero molto e sia perche prima non lo avrebbe mai pensato e vedere
    che la sua ferita nel vedere che quella fiducia che aveva dato a Julia ora sia rotta, è ancora più brutto, cosi tanto che
    vorrei che non fosse mai successo nulla. Gustav e cosi a pezzi, cosi tanto che non voleva nemmeno andare a trovare
    Franzi dove ci e sempre andato con tento piacere ma per la grossa ferita che ha dentro al suo cuore e come se non volesse
    nessuno accanto, sapere che ha ripreso a fumare a mangiare di più a bere, mi si spezza davvero il cuore come e successo a
    Julia che deve aver davvero avuto un brutto colpo a sentire questo. Ma è come se Gustav cercasse di chiudere questa ferita
    in questo modo che è totalmente sbagliato ma posso immaginare che sia per questo che stia bevendo e fumando cosi tanto.
    Poi vederlo curioso di saprere di cosa vuole parlargli non sapendo nulla della lettera. Ma sento cosi tanto la sofferenza
    dentor di lui il sapere che sono passati mesi da quando e successo questo brutto incubo, credere che lei lo ha fatto perche
    lo voleva mentre sapendo la verità si doveva per forza rendere conto di come sono andate le cose anche se ha sofferto
    molto e Franzi lo sa solo che vedendo che piano piano si sta facendo sempre più male da solo, e normale che sia preoccupata
    per lui, ma deve mettere in conto che Gustav si sta comportanto cosi proprio per cercare di colmare quel vuoto che Julia
    gli ha lasciato, sensa di Julia e cosi a terra, sembra un’altra persona e più fragile e si sente cosi ferito e tradito che fa
    cose che non vorrebbe fare, quando pensa a lei e a tutto quello che è successo e si domanda il perche lei lo abbia fatto
    ovviamente sensa sapere la verita anche io mi farei queste domanda, il perche lo abbia fatto pur sapendo che era vero
    quell’amore, e ha ragione, io sono convinta che se non fosse scappato se l’avesse vista avrebbe letto nei suoi occhi la
    verita, che davvero lei non centra nulla, che pur di ferirlo in questo modo avrebbe fatto del male a se stessa. Ma mi ha
    cosi sorpesa il vederlo cambiare cosi velocemente i suoi pensieri dall’arabbiato al deluso e ferito e poi di nuovo consapevole
    che se l’avesse lasciata parlare, spiegare almeno avrebbe potuto capire la verita, io credo che Gustav sapesse dentro di lei
    che non già prima da andare da Franzi che doveva farla parlare, guardarla neglio occhi che non lo hanno mai preso in giro
    o mentito, di questo ne sono convinta, all’inizio parla con tanto dolore ma poi quando dice “se solo ti avessi guardata negli
    occhi avrei capito”
    ecco e qui che mi fa essere ancora piùsicura che lui se lo sentiva, che era questo ciò che gli ha detto sempre il suo cuore
    e sarebbe stato meglio, tutta questa sofferenza silenzio non ci sarebbe stato, si vede che è stato cosi male in questi mesi
    in cui lei non si e fatta più sentire e lui non ha avuto più notizie, anche se poi parla di nuovo la rabbia che gli fa dire che
    lei si e cercata un nuovo giocattolo da usare per poi darsi la colpa di non aver capito nulla e che ci ha creduto in questo amore.
    vederlo in questo capitolo stare sempre più male e stata una sofferenza dentro incredibile, non sembra il Gustav di sempre
    dolce e gentile con tutti, ora con questo peso dentro di lui e scontroso e sembra che non gli importi nemmeno di se stesso e
    fa cosi dispiacere, se solo l’avessi lasciata parlare Gustav ora non staresti cosi, sarebbe tutto più semplice..
    Mi ha colpita molto quando entra in casa di Franzi e sente già un peso dentro di lui e volendo solo dimenticare i momenti
    che ha vissuto con lei da Franzi, i sorrisi di quelle foto fatte insieme in un momento cosi felice e pieno di amore, che ora
    vorrebbe di menticare per non sentirsi il cuore a pezzi, ma neanche una sbronza potra mai fargli dimenticare la persona
    che più ama in vita sua, ma non potrei sbagliare o dire una stupidagine ma e cose se sentisse che dopo entrato da quella
    casa sarebbe cambiato qualcosa in lui non so ma, secondo me se lo sentiva che avrebbe avuto una consapevolezza diversa
    di tutta questa sitazione, ora davvero potro dire una stupidagine ma non so oltre al fatto dei ricordi di loro due lì deve
    essere qualcosaltro che gli ha sempre fatto girare strava quando doveva andare a trovare sua sorella, poi vederlo nervoso,
    teso e volendo non guardarla negli occhi e credo che oltre a non voler sentire una sua ramanzina non avrebbe voluto farsi
    vedere soffrire cosi tanto da lei. Quando Gustav passando per il corridoio si avvicina allo studio di Franzi, lì dove avevano
    fatto le foto e vederlo cosi triste levando quella maschera brutta che lo faceva essere non più il nostro Gustav mi ha cosi
    fatto tenerezza, in questo momento quando non sapeva se entrare o meno per non farsi uteriore male lo vedevo la sua fragilità
    in questo momento mi ha fatto proprio commuovere nel vedere che anche se la sua testa gli diceva di non entrare lui lo abbia
    fatto lo stesso seguendo il suo cuore, che in questo momento e a pezzi ma se lo avesse dato ascolto prima, ora non starebbe cosi ç_ç
    sono contenta che in questo momento ha seguito il suo cuore cosi ha potuto capire almeno la verita e rendersi conto che
    non era come pensava che erano andate le cose, anche se è stato male e ci sarebbe potuto stare comunque male ma non cosi
    ora non penserebbe che lei lo ha reso in giro che lui era troppo innamorato da non rendersene conto anche se sa che lei lo ama,
    e quando continua a concora a pensare a quei momenti cosi felici mi viene ancora più voglia di piangere da quanto mi sento dentro
    a questa storia, sopratutto quando amette che le manca tantissimo anche se soffre in una maniera incredibile ma la continua ad
    amalra ancora cosi profondamente, ma la bustav oddiooo mi e mancato il fiato per un secondo quando si e accorto di quella
    busta e estraendo le foto di loro due di quando le avevano fatte, oddioo non mi sono più sentita il cuore dall’emozione era
    indescrivibile, quanto mi abbia commosso vederlo cosi triste, cosi preso nel riv ederla e continuatre a pensare quanto sia bella
    come la prima volta su quella terrazza, e ancora ora dopo mesi da quel giorno dopo quello che lui ha sempre pensato che lei
    avesse fatto continua a pensare quanto sia bella ed è qui che mi fa capire sempre di più quanto la ami ç_ç o quando cade
    il ciondolo, quel cuore che lui le aveva regalato con tanto amore, da falla commuovere e sentirsi importante per lui, quel cuore
    che ora vederlo lì, tra le sue mani che se lo porta anche vicino alle labbra per sentire il suo profumo, per quanto la ami e gli manca
    mi fa sempre più tristezza questa situazione, ma la parte della lettera c’è io stavo con le lacrime fin sotto al mento per quanto
    non abbia smesso di leggere un secondo quella lettera era cosi forte, cosi piena di dolore e difficile da scrivere, nel dire
    addio alla persona che sai di amare per tutta la tua vita che sai non riuscirai mai a dimenticare e che vivrà sempre dentro di te.
    Ma nello stesso momento in cui capivo la sofferenza di Julia vedevo anche Gustav che aveva anche lui la stessa sofferenza,
    quel dolore che cresceva semrpe di più mentre iniziava a leggere quelle parole scritte da Julia, io davvero mi ha commosso
    in una maniera che non riesco a descrivere c’era tutto, è la più bella parte che esista al mondo, lei che con cosi descrizione
    non volendorgli fare ulteriore male, che pero cerca di fargli capire che lo ha amato sul serio e che era un malinteso pero non
    volendo sforzare le cose, solo facendorgli capire che lo ama più qualunque cosa, gli dice addirittura di non buttare il cuore,
    quel cuore che prima che essere un gioiello e il cuore di Gustav che lui ha donato a lei con tutta sincerita come lo ha fatto lei
    ma purtroppo e ndata cosi e si vede quanto la faccia male dirgli addio, resistuirglio il suo cuore, e con tutto che sta male gli
    chiede di regalarlo alla persona giusta che sapra renderlo felice ç__ç c’è io non riesco a non piangere, non è giusto punto.
    Non deve andare cosi noo ç__ç questa lettera e qualcosa di estremo davvero ti entra dentro spezzandoti in due, proprio come
    Gustav che poverino lui sta peggio tanto che prende a pugni il muro non sentendo nemmeno il dolore, visto che l’unico dolore
    che sente e dentro di lui sentendosi a pezzi ma vederlo correre cosi da Franzi tanto da farla uscire dal bagno ancora in accappatoio
    e dirle di uscire dal bagno anche al costo di buttar giù la porta mi ha fatto capire quanto davvero dentro di lui si sia accessa
    la speranza che davveo lei non ha fatto nulla e di avere risposte che non aveva e con quel viso stravolto con gli occhi lucidi
    e la mano che sanguinava gli chiede quando ha visto Julia e lei anche se non capiva cosa fosse successo gli dice finalmente
    di quando la vista un paio di mesi prima della lettera nel averla vista sofferente e triste tanto da farle tenerezza e accettare
    di farle questo favore, di quando gli ha chiesto di lui, e Gustav che gli chiede come stava e se e venuta all’ospedale il giorno
    dell’incidente e lei gli racconta di tutto di lei che era preoccupata a pingeva cosi tanto che gli ha chiesto più volte di volerlo
    vedere, sopratutto per spiegargli tutto, finalmente sa come è andata non sai quanto mi sia venuto un gioia anche se per poco
    ma almeno sa la verità che lei davvero non centra nulla, in più la tristezza che mi ha fatto e inpensabile quando pensa al giorno
    dell’incidente quando disse che non voleva vedere nessuno e inizia a pensare che se l’avesse lasciata spiegarsi non starebbero
    cosi, vederlo pensare che lei lo avava cercat per spiegarsi e dandosi anche un po la colpa del suo oegoglio per non averla lasciata
    parlare, ma forse la parte più triste e quando esce cosi come un fulmine da casa sua ancora con la mano che sanguina correndo
    da lei volendola parlare e gurdarla negli occhi che so che avrebbe visto sempre la sincerità ma proprio il sapere che va da lei
    troppo tardi che mi fa male, sapendo che non avrebbe trovato lei, che non lavrebbe più rivista che mi ha fatto male ç___ç
    Vederlo correre per la strada, per le sclare del suo vecchio palazzo e bussare forte alla sua vecchia casa non trovando lei e
    sperando di trovarla ma poi rendendosi conto che lì non c’era più che lì di lei non c’era più nulla lei ç__ç per poi correre alla
    profumeria e venendo a sapere che anche lì lei non c’era più ed e stato proprio quel idiota che io potessi lo riempirei di pugni
    guarda quel idiota che guarda Gustav sorridendo sapendo quello che è successo e sentendosi anche superiore di lui ma di Gustav
    questo essere ignobile non ha neanche un capello guarda neanche quello e solo un idiota che non vale nulla per quello che ha fatto
    a loro due e per come si comporta e non si doveva neanche permettere di dire cattiverie su di lui o su di lei che la per fino paragonata
    a una che è caduta in basso e che è stata con lui per i soldi -.- che schifo che mi fa questo essere, neanche vivente perche ce ne sono
    tantissimi molto più intelligente di lui e credimi quanto ho goduto quando Gustav gli ha sferrato quel pugno xD scusami da dovevo dirlo
    mi sarei messa a ballare per casa dalla felicità se le proprio meritato anzi meritava davvero che gli spaccasse la faccia ma Gustav e un
    signore un pugno basta a questi esseri ha proprio bene poi sopratutto quando gli dice che è per aver baciato la sua ragazza xD quanto
    ho goduto hahahah xD ma c’è ti permetti anche di parlare sopratutto di dirgli che se sapesse dov’è non gli e lo diresti ma te lo sei
    proprio meritato. Ma anche se in questo momento ho gioito la tristezza fa ancora parte di me in questo momento vederlo sempre più
    disperato non sapendo dove cercarla dove potesse essere e poi sapere di correre da Karin che solo lei poteva sapere dove sia e lei
    sapeva che prima o poi lo avrebbe visto andare da lei, e infatti quando lo vede andare da lei sapeva che era con una speranza negli
    occhi di sapere dove sia e lei distrutta nel dovergli dirgli che non lo sapeva che lei non era più lì e infatti quando lo dice cavolo
    vederlo cosi triste nmentre gli diceva che lei non se ne era andata con le lacrime agli occhi e lui incredulo che viene a sapere che
    non tornerà ç____ç c’è ti rendi conto che non riesco a smettere di piangere…. sei fantastica solo tu riesci a ridurmi cosi, mamma
    sembro una cretina per quanto ho gli occhi rossi, bravissima tesoroo mi ha commossa cosi tanto la lettera, loro cosi tristi e lui che
    sa di lei oddiooo e incredibile, posso solo dirti che sei unica e fantastica che solo tu riesci a entrarmi cosi nel cuore.
    Bravissimaaa Tesorooo, ti voglio un mondo di bene
    Un bacioneee enorme

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